Non solo rampe e ascensori: guida pratica all’accessibilità digitale nei musei e nei siti culturali

Accessibilità nei luoghi culturali: una trasformazione digitale necessaria

Oggi più che mai, parlare di accessibilità nei luoghi culturali significa andare oltre le tradizionali barriere architettoniche. L’accessibilità digitale è il nuovo spartiacque tra inclusione ed esclusione. E non è solo una questione di equità, ma anche di qualità dell’esperienza culturale.

Accessibilità nei musei: UX, tecnologie e linee guida internazionali

Parlare di accessibilità nei musei oggi significa parlare di user experience (UX), tecnologie inclusive e rispetto delle WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines).

Le WCAG 2.1 stabiliscono criteri chiari per la progettazione di siti web e app accessibili a persone con disabilità visive, uditive, cognitive o motorie. Per esempio:

  • Percepibilità: immagini descritte con testi alternativi, sottotitoli per i video.
  • Usabilità: interfacce navigabili anche senza mouse.
  • Comprensibilità: linguaggio chiaro e prevedibilità dei comandi.
  • Robustezza: compatibilità con software assistivi come screen reader.

L’inclusione passa da qui: dalla possibilità di pianificare una visita culturale senza ostacoli, direttamente dal proprio smartphone.

Museum Island in Berlin, Germany, Egyptian Exhibition Hall, Egyptian slate

Audioguide e app museali: esempi di inclusione sensoriale

Le audioguide, in particolare se integrate con app mobile, rappresentano oggi uno strumento potentissimo per garantire accessibilità nei musei. Non solo per persone cieche o ipovedenti, ma anche per chi presenta barriere cognitive o linguistiche.

Tecnologie come iBeacon, NFC e QR code permettono di attivare contenuti audio personalizzati a seconda della posizione dell’utente. Ad esempio, un visitatore può ricevere una descrizione dettagliata dell’opera semplicemente avvicinandosi ad essa.

Un esempio virtuoso è rappresentato dal progetto SMART (Small Museums Alliance Representing Territories), co-finanziato da Interreg Italia-Austria, che ha trasformato piccoli musei dell’area alpina in laboratori di accessibilità digitale.

Tra i risultati:

  • audioguide web-based accessibili;
  • tour virtuali con contenuti multimediali;
  • pannelli informativi ridondanti (audio, testi, tattili);
  • contenuti digitali accessibili via app anche da remoto.

Questa tecnologia migliora la fruizione per tutti i visitatori, non solo per chi ha una disabilità: un chiaro esempio di design universale.

Inclusione e accessibilità digitale: una strategia per il futuro

L’inclusione culturale non è solo un valore etico, ma una leva strategica per il turismo. Investire nell’accessibilità digitale significa ampliare il pubblico potenziale, differenziare l’offerta e migliorare la reputazione del museo.

Uno dei punti di forza del progetto SMART è stato proprio il coinvolgimento degli utenti nella fase di co-progettazione, attraverso strumenti come il teatro partecipativo Silent Play e percorsi narrativi interattivi, accessibili anche a utenti sordi o ipovedenti.

A questo si aggiungono strumenti già in uso in alcuni musei all’avanguardia. Un esempio è amuseapp che permette di offrire audioguide multilingue e personalizzate per diversi target di visitatori, trascrizioni audio, sottotitoli, testi semplificati, funzionalità di gamification per aumentare il coinvolgimento e l’interattività. amuseapp sta inoltre testando una funzionalità di guida LIS, per rendere l’esperienza culturale sempre più inclusiva.

Siti web e portali turistici: la prima soglia dell’inclusione

Un sito web inaccessibile è una porta chiusa in faccia. Per questo motivo, l’accessibilità nei luoghi culturali passa obbligatoriamente attraverso siti web e portali turistici intuitivi. 

Nel turismo culturale digitale, la fruizione inizia con la ricerca online: orari, biglietti, accessi, servizi, audioguide. La mancanza di queste informazioni in formato accessibile crea una barriera invisibile ma potente.

È fondamentale, quindi:

  • adottare un linguaggio chiaro;
  • evitare l’inserimento di contenuti visivi senza un’adeguata descrizione testuale;
  • offrire versioni alternative dei contenuti multimediali;
  • raccogliere feedback sull’esperienza d’uso da persone con diverse disabilità.

La normativa UE (Direttiva 2016/2102) e il Decreto Legislativo 106/2018 in Italia obbligano gli enti pubblici a rispettare questi criteri. Ma più che un obbligo, si tratta di un’opportunità: quella di offrire cultura senza barriere, a tutti.

amuseapp: tecnologia e storytelling al servizio dell’accessibilità

In un contesto in continua evoluzione, strumenti come amuseapp giocano un ruolo chiave. Con le sue funzionalità basate su geolocalizzazione, notifiche smart, audioguide accessibili e contenuti personalizzabili, amuseapp permette ai musei e ai siti culturali di offrire un’esperienza inclusiva, coinvolgente e coerente con le linee guida internazionali. 

Che si tratti di rendere fruibile un patrimonio nascosto o di raccontare una mostra temporanea, amuseapp mette l’accessibilità al centro della narrazione

Conclusione

L’accessibilità nei luoghi culturali non può più essere confinata a rampe e ascensori. È una questione di diritti digitali, di inclusione attiva, di esperienze accessibili e significative. È un investimento culturale, economico e sociale.

La trasformazione digitale è già iniziata. È tempo di fare il prossimo passo.

Perché amuseapp è la scelta dei musei innovativi

amuseapp è molto più di una semplice audioguida: è una piattaforma digitale innovativa che trasforma l’esperienza dei visitatori e aiuta i musei a incrementare i ricavi.

Itinerari personalizzati con l’Intelligenza Artificiale. A differenza delle audioguide tradizionali, amuseapp utilizza l’intelligenza artificiale per creare percorsi su misura in base alle esigenze di ogni visitatore: bambini, persone con disabilità sensoriali, esperti, studenti e molte altre categorie.

Accessibilità in 47 lingue. Oggi solo il 20% dei musei offre contenuti in più di due lingue. Con amuseapp, i luoghi culturali possono abbattere questa barriera, generando automaticamente testi e audio in 30 lingue e rendendo il patrimonio culturale accessibile a tutti, ovunque.

Chatbot guida turistica virtuale in tempo reale. Grazie a un chatbot personalizzato, amuseapp offre ai visitatori una guida virtuale sempre disponibile, in grado di rispondere alle loro domande e arricchire l’esperienza di visita.

Raccolta donazioni semplice e sicura. Con amuseapp, i luoghi culturali possono raccogliere donazioni direttamente tramite l’app, in modo rapido, sicuro e intuitivo.

Feedback per un miglioramento continuo. amuseapp consente di raccogliere le opinioni dei visitatori sull’esperienza di visita, fornendo dati preziosi per ottimizzare i propri servizi.

Disponibile in modalità app o web app. La web app di amuseapp permette ai visitatori di accedere ai contenuti digitali del museo senza dover scaricare nessuna applicazione. L’app mobile di amuseapp è pensata per offrire un’esperienza più avanzata e personalizzabile. Scaricandola dagli store ufficiali, i visitatori possono beneficiare di funzionalità extra.

Un’unica soluzione, molteplici vantaggi. Con amuseapp, i luoghi culturali possono offrire un’esperienza innovativa, inclusiva e interattiva, migliorando al tempo stesso il proprio modello di sostenibilità.

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